In occasione dell’evento AOAC (Association of Official Agricultural Chemists, fondata nel 1884) Meeting & Exposition 2019, tenutosi a Denver, CO (USA) nel mese di Settembre 2019, il premio “AOAC Expert Review Panel of The Year 2019” è stato consegnato a un gruppo di Esperti dell’AOAC International, ed esattamente l’Expert Review Panel for SPIFAN MCPD Methods, in data 10/09/2019. Tra gli esperti figura anche il Dott. Chim. Salvatore Parisi, Chimico iscritto alla Federazione Nazionale degli ordini dei Chimici e dei Fisici, attualmente docente presso la Facoltà di Tecnologie Agrarie della Al-Balqa Applied University, in Giordania. Maggiori dettagli si possono avere al seguente link:

https://www.aoac.org/membership/awards/2019-award-winners/

AOAC International (Rockville, MD, USA) vede il Dott. Chim. Salvatore Parisi come componente stabile di alcuni gruppi di lavoro e di esperti dal 2015. Adesso, Salvatore Parisi è stato anche nominato nuovo membro del AOAC Official Methods Board (OMB), organo di AOAC International che si interessa direttamente dei Metodi Ufficiali di Analisi AOAC.

Considerata la rilevanza internazionale dei riconoscimenti ottenuti dal Dott. Chim. Parisi, la FNCF ha con piacere ritenuto di sentirlo, in quanto diretto interessato, sottoponendogli alcune domande a proposito dei risultati ottenuti, che contribuiscono a portare nel mondo il contributo dei Chimici italiani. Oltre a ciò l’incontro è stato occasione per fare il punto con lui sul fabbisogno di professionisti Chimici fuori dai confini del nostro Paese, in base alla sua esperienza concreta.

Quale la valenza di simili riconoscimenti per un Chimico oggi?

«I risultati ottenuti – docenze in ambito Internazionale, commissioni tecniche Italiane, riconoscimenti in USA – sono effetto dell’attività che da tempo (dal lontano 1996…) perseguo in campo nazionale ed internazionale, sia in tema di alimenti sia in altri ambiti industriali. Per questo mi sento di consigliare ai giovani che si interrogano sul proprio futuro di non aver paura nell’intraprendere una scelta come quella della Chimica. Vale la pena di impegnarsi perché la Chimica è inclusiva, ovunque può essere d’interesse l’apporto che un Chimico può portare nell’alveo di una discussione tecnica (che coinvolge altre professioni Sanitarie). Peraltro la Chimica è ambita all’estero: questo è un fatto concreto di cui tenere assolutamente conto. Gli Italiani valgono fuori, e va fatto sapere».

Ma sarà difficile impegnarsi su più fronti. Come bilanciare docenze, impegni professionali, e attività scientifica anche e soprattutto se si opera in diverse Nazioni?

«Io sono impegnato da più di 20 anni sul fronte accademico (più di 210 pubblicazioni, alcune delle quali su Il Chimico Italiano; 28 libri al momento; brevetti e lezioni online; ecc.), e tuttavia riesco in qualche modo a trovare il tempo per tutto. Le chiavi sono: entusiasmo (che per un Chimico è di certo la “scintilla” necessaria) e possibilità di interagire con un ambiente multidisciplinare. Dallo scambio arriva sempre qualche apporto positivo, e d’altro canto aiuta rimanere ancorato al “territorio” anche se si sta fuori. Io per esempio non mi sono discostato troppo dal mio Ordine di riferimento, quello Interprovinciale della Sicilia. Dopo alcuni anni d’incarichi nella formazione, sono Consigliere Disciplinare da due mandati, e questo ti forma sicuramente, tanto per le problematiche attuali della professione, quanto per la possibilità di “allenarsi” alle attività collegiali che ti impegnano in ambito tecnico-scientifico».

Quindi, Chimica al massimo?

«Chimica, chimica, ed ancora chimica. Il fabbisogno di professionisti in quest’ambito non è neanche lontanamente raggiunto».

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