Investire nella formazione tecnico-scientifica è un imperativo per il progresso e la sostenibilità della società moderna. In un’epoca caratterizzata da un rapido avanzamento tecnologico, è essenziale formare professionisti altamente competenti e versatili, capaci di affrontare le sfide complesse e multidisciplinari del mondo contemporaneo. La collaborazione tra università, industrie e start-up riveste un ruolo cruciale in questo processo.
Le università fungono da centri di conoscenza e formazione, fornendo una solida base di competenze teoriche e pratiche; tuttavia, è grazie alla collaborazione con le industrie che gli studenti hanno l’opportunità di applicare le loro conoscenze in contesti reali, affrontando sfide concrete e acquisendo competenze pratiche e orientate al mercato.
Le start-up, invece, offrono un ambiente dinamico e innovativo dove i giovani talenti possono mettere alla prova le proprie idee e contribuire allo sviluppo di soluzioni creative e disruptive.
Queste esperienze stimolano la creatività, il problem solving e l’imprenditorialità, elementi chiave per guidare l’innovazione e trasformare le conoscenze scientifiche in applicazioni pratiche e prodotti commercializzabili.
In definitiva, la collaborazione tra università, industrie e start-up crea un ecosistema formativo e professionale dinamico e stimolante, capace di generare innovazione e progresso a tutti i livelli. Investire in questa sinergia è investire nel futuro della società, fornendo le risorse e le competenze necessarie per affrontare le sfide globali e guidare il progresso scientifico e tecnologico verso un futuro più luminoso e sostenibile.
Il numero 2/2024 del “La chimica e l’industria” offre una panoramica dei percorsi formativi nel campo tecnico-scientifico, focalizzati sull’acquisizione e sul potenziamento delle competenze nel settore chimico-industriale e farmaceutico. In particolare, si evidenzia il ruolo cruciale del corso triennale di laurea ad orientamento professionale, “Metodologie Chimiche per Prodotti e Processi”, recentemente istituito presso l’Università di Bologna. Stefania Albonetti, coordinatrice del corso, delinea le finalità e le metodologie didattiche che lo distinguono dai tradizionali percorsi accademici. La stretta collaborazione con le industrie locali consente una formazione mirata, in linea con le esigenze del settore. Professionisti del campo, insieme al corpo docente universitario, contribuiscono alla riduzione delle lezioni frontali e all’aumento dei tirocini, preparando laureati altamente qualificati e pronti a inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro. Un ulteriore contributo illustra il percorso della startup innovativa, Molecular Horizon (MH), attiva nella ricerca e sviluppo di software per il design di composti biologicamente attivi e per l’analisi di dati “omici”. Le esperienze di Sara Tortorella e Lydia Siragusa, responsabili scientifiche di MH, evidenziano l’importanza della formazione accademica di base, arricchita da esperienze internazionali e stage aziendali. Infine, un terzo contributo, presenta l’intervista ad Alessandro Andreani, dottorando che ha arricchito la propria carriera attraverso un percorso multidisciplinare. Dopo aver lavorato nell’industria farmaceutica, ha intrapreso un dottorato di ricerca presso l’Università di Bologna, affiancato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Questa esperienza gli ha consentito di contribuire attivamente alla ricerca scientifica, arricchendo il suo bagaglio di competenze.
Tiziano Bandiera
Carmela Maria Montone
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