Con Chimica Fine o Fine Chemicals si indicano i principi attivi, gli ausiliari, gli additivi e i coadiuvanti tecnologici indispensabili per l’industria delle plastiche, delle gomme, delle pitture e vernici, degli inchiostri, degli adesivi, della cosmetica, dei fitofarmaci, dei prodotti per la casa, per la farmaceutica e per altre industrie esterne alla chimica, come il tessile, la produzione di carta, la conciaria, l’alimentare, il trattamento acque, l’edilizia, le fonderie, le perforazioni petrolifere, i lubrificanti e i combustibili.
I principi attivi sono sostanze che “valorizzano” il prodotto finale con specifiche caratteristiche che rimangono inalterate in tutti i passaggi successivi. Gli additivi sono aggiunti ai prodotti per migliorarne le proprietà, per introdurne di nuove o per conservarle nel tempo. Gli ausiliari sono sostanze aggiunte ai prodotti per facilitarne la lavorabilità, mentre i coadiuvanti tecnologici, utilizzati dall’industria alimentare, svolgono una funzione particolare nelle fasi di produzione senza agire sul prodotto finito. Gli intermedi sono molecole organiche complesse che vengono in gran parte trasformate all’interno dell’industria di chimica fine nei precedenti prodotti.
Un esempio di Fine Chemicals è il benzene: le sue peculiari proprietà fisiche e chimiche possono essere applicate a molti processi di produzione diversi. Questo composto è utilizzato su scala globale per la produzione di coloranti, fibre e plastica.
I prodotti della Chimica Fine possono essere classificati secondo le specifiche commerciali (purezza, colore, profilo di impurezze ecc.) o secondo le performance, ovvero sulla base delle caratteristiche che conferiscono a un prodotto o sulla loro funzione. Rientrano nella prima categoria i principi attivi e gli intermedi, mentre una gran parte degli additivi, degli ausiliari e dei coadiuvanti appartiene alla seconda, anche se alle volte è difficile avere una chiara linea di demarcazione. I Fine Chemicals sono prodotti in volumi inferiori rispetto ai prodotti chimici di processo e tendono ad avere un valore aggiunto più alto. Non solo: questo settore è sottoposto a pressioni competitive e ambientali sempre maggiori. I produttori sono chiamati a innovare continuamente, alla ricerca di processi di produzione più puliti dal punto di vista ambientale e di soluzioni tecnologiche d’avanguardia.
“I requisiti fissati nel Green Deal, il piano d’azione della Commissione europea per trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva – con l’ambizione di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 – ci hanno spinto a integrare i principi della chimica e dell’ingegneria verde nei nostri processi produttivi”, ha dichiarato recentemente Leonardo Moro, Direttore dello stabilimento Fine Chemicals di Angelini Pharma.
“Per raggiungere questo obiettivo, stiamo integrando l’ottimizzazione delle risorse e delle emissioni e il parziale reshoring dell’approvvigionamento dei principi attivi farmaceutici, delle materie prime e della produzione di semi-lavorati. Questi passaggi ci consentono di migliorare radicalmente la resilienza della nostra supply-chain, ottimizzando al contempo l’impronta ambientale dei nostri prodotti” ha concluso il Direttore dello stabilimento Fine Chemicals.
Ecco perché oggi la catalisi è cruciale per i Fine Chemicals: parliamo di un processo in cui sono presenti sostanze che accelerano le reazioni, creando un percorso alternativo per la rottura e la formazione dei legami. La chiave? Un’energia di attivazione inferiore a quella richiesta per la reazione non catalizzata. Grazie all’attività catalitica si può abbassare la temperatura o la pressione a cui opera il processo e quindi risparmiare carburante (uno dei costi maggiori in un processo chimico su larga scala). Nell’industria conciaria, ad esempio, per lo sviluppo di approcci sempre più efficienti e sostenibili sono state introdotte delle tecnologie che prevedono l’impiego di ultrasuoni e microonde.
Un impegno importante in linea con i principi della Chimica Verde, ormai parte imprescindibile dello sviluppo sostenibile. Principi che guidano tutto il settore chimico: per diminuire o eliminare l’impiego di sostanze nocive alla salute umana. E per “dare respiro” all’ambiente e al nostro Pianeta.
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