Il 28 Maggio scorso, il laboratorio sperimentale BASE Milano ha ospitato lo Stem Women Congress, il convegno dedicato al talento delle donne nel campo della scienza e della tecnologia. L’evento è nato in Spagna nel 2019 con l’obiettivo di colmare il gender gap per un futuro sempre più aperto e inclusivo. Nell’ambito delle STEM, infatti, le donne sono ancora sottorappresentate, come evidenziato dall’ultimo Rapporto BES 2023 di Istat presentato durante l’evento milanese. Il rapporto segnala un aumento del numero delle donne tra i laureati italiani, ma nelle discipline STEM le differenze di genere restano evidenti, con l’Italia ancora indietro rispetto alla media europea. Su 1000 ragazze tra i 20 e i 29 anni, nel nostro Paese solo 14 portano a termine gli studi nei percorsi scientifici e tecnologici, contro 21 ragazzi.

Purtroppo, anche gli insegnanti possono rafforzare l’idea che i ragazzi siano più portati delle ragazze allo studio delle materie scientifiche: la pervasività di questi stereotipi non risparmia neanche le percezioni delle insegnanti. Secondo il rapporto UNESCO Female science and mathematics teachers: Better than they think le insegnanti di scienze e matematica hanno livelli più bassi di autoefficacia. Tuttavia, la performance dei loro studenti e studentesse è uguale o superiore a quelle degli studenti di colleghi maschi, quindi lo studio teorizza che “Le insegnanti donne potrebbero sottovalutare le loro capacità di trasmettere le conoscenze in scienza e matematica”. Sicuramente mancano anche i modelli per spingere le bambine ad associare le STEM alle donne: molte scienziate sono state tralasciate dalla storia a causa dell’effetto Matilda. Questo particolare “effetto” evidenzia come il contributo delle donne alla ricerca scientifica venga spesso ignorato a favore dei colleghi uomini. Un esempio su tutti: Lise Meitner era a capo della ricerca che avrebbe portato alla fissione nucleare, ma il suo contributo fu oscurato e il collega Otto Hahn, a quanto pare, molto meno competente di lei, ricevette il Premio Nobel per la Chimica nel 1944.
Ulteriore ostacolo è rappresentato dal riuscire a conciliare la vita lavorativa con quella familiare: le STEM sono infatti caratterizzate da ritmi lavorativi serrati. Negli USA il 42% delle madri lascia il lavoro entro tre anni dalla nascita dei figli. Una problematica analoga esiste anche in Italia, come evidenzia un’indagine condotta dalla Commissione Donne Radiologo SIRM nel 2021 su un campione di 1000 radiologhe. Cosa è emerso? Il 71% ha dovuto interrompere la propria attività lavorativa per motivi diversi, ma in larga parte (oltre 67%) per gravidanza, allattamento o entrambe. In merito al rientro al lavoro, solo il 51% ha dichiarato di essersi reinserita facilmente nella posizione occupata precedentemente.

Come ci dimostrano i dati, la vita delle studentesse e delle lavoratrici nelle discipline scientifiche non è facile: raggiungere l’uguaglianza di genere nelle STEM è un processo lento, ma le iniziative per valorizzare talenti e includere prospettive diverse nella ricerca sono sempre di più.

Grazie alla proficua sinergia tra la Dott.ssa Nausicaa Orlandi Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici e la Presidente regionale Dott.ssa Rossella Fasulo, che guida anche la Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale, continua l’impegno assunto durante la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM), che si è svolta dal 4 all’11 febbraio in tutta Italia. In occasione, infatti, del primo evento della serie di incontri Roadmap 2024 “Viaggio tra la chimica e la fisica del futuro” per la celebrazione della Giornata Nazionale del Chimico e del Fisico, tenuto nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva – Piazza della Minerva, 38 – Roma il 20 maggio è avvenuta la consegna del “Premio Chimica e Fisica al Femminile”, destinato alla miglior tesi di laurea in Scienze Chimiche e Fisiche. L’8 e il 9 febbraio scorsi si sono svolti due appuntamenti, molto partecipati e di cui sono state rese fruibili le registrazioni a tutti gli Uffici scolastici nazionali, rivolti agli studenti e in cui sono stati annunciati due Premi da parte della Federazione Nazionale: il “Premio Chimica e Fisica al Femminile”, il “Premio Chimica e Fisica per costruire il Futuro” rivolto agli studenti delle scuole superiori e il cui bando si aprirà nel mese di settembre 2024 per designare poi i vincitori il 20 maggio 2025, in occasione della Giornata Nazionale del Chimico e del Fisico.

Il riconoscimento del “Premio Chimica e Fisica al Femminile”, assegnato il 20 maggio scorso, è rivolto alle giovani neolaureate che si sono distinte per la miglior tesi e quindi per il miglior percorso di studi intrapreso in queste discipline e “Rappresenta – fa sapere la presidente Rossella Fasulo – un’iniziativa all’interno della strategia che intende promuovere l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di competenze nell’ambito delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM). Vogliamo continuare su questo percorso – conclude Fasulo – consapevoli che le buone pratiche porteranno a resultati sempre più importanti, soprattutto per quel che riguarda la presenza delle donne. Questi percorsi sono un valido strumento per formare e specializzare profili professionali sempre più ricercati nel mondo del lavoro”.

 

Dott.ssa Chim. Rossella Fasulo

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