La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici esprime grande soddisfazione per la recente sentenza n. 16/2025 della Corte Costituzionale, la quale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della discriminante tariffaria per le vacazioni successive alla prima nei compensi agli ausiliari del giudice.

La Federazione Nazionale Chimici e Fisici sottolinea che questa sentenza rappresenta un passo fondamentale verso una giusta valorizzazione delle competenze tecnico-scientifiche dei professionisti che operano in ambito giudiziario. Sarà infatti garantito che il loro contributo venga riconosciuto in modo equo e adeguato.

L’attuale sistema tariffario è superato e inadeguato rispetto agli standard economici e qualitativi contemporanei. Questo sistema ha penalizzato per troppo tempo il lavoro di chimici e fisici. Questi professionisti supportano le attività della magistratura in ambiti cruciali come analisi forensi, perizie ambientali, sicurezza chimica e fisica, valutazioni tossicologiche e consulenze in ambito sanitario e industriale, con rigore scientifico e alto livello di specializzazione.

La Federazione ritiene che questa sentenza debba rappresentare un punto di partenza per una riforma strutturale del sistema di remunerazione degli ausiliari del giudice. L’obiettivo è che le professionalità tecnico-scientifiche ricevano compensi commisurati alla loro alta specializzazione e all’importanza del loro operato nel garantire la qualità del processo giudiziario.

«È un segnale chiaro: il contributo dei professionisti tecnico-scientifici al servizio della giustizia deve essere riconosciuto e valorizzato. Questa sentenza conferma l’urgenza di aggiornare le tariffe per garantire condizioni adeguate a chimici e fisici che operano con rigore e competenza nelle attività peritali. La Federazione è pronta a collaborare con le istituzioni affinché questa riforma venga attuata nel più breve tempo possibile», ha dichiarato Nausicaa Orlandi, presidente della Federazione Nazionale Chimici e Fisici. 

La Federazione invita il legislatore e tutte le parti coinvolte ad avviare con urgenza un percorso di revisione normativa, necessario perché le competenze dei professionisti tecnici vengano adeguatamente riconosciute e valorizzate all’interno del sistema giudiziario, a beneficio della qualità della giustizia e del rispetto dei principi costituzionali.

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