Un giorno come tanti, o forse no, chi insegna sa che nessun giorno è uguale ad un altro, e per gli argomenti trattati e a livello organizzativo, ma soprattutto, perché ogni giorno ci scopriamo diversi, segnati da mille variabili che fanno parte del nostro mondo, interiore in primis, che poi diventa manifesto con le nostre azioni. In uno di quei giorni in cui arrivo in classe, ci provo, propongo, entusiasta, un’attività orientativa alla classe: leggere un libro.
Il Libro.
Eh, già…da tempo ci pensavo, non si può studiare chimica senza avere conoscenza di quanto sia nobile poterlo fare. “Il Sistema Periodico” di Primo Levi, chimico per sempre, scrittore di professione, solo dopo aver abbandonato la sua attività da chimico, come lui stesso ama definirsi quando gli viene chiesto se lo fosse in una sua intervista, rappresenta una chiave di lettura del sistema periodico, tavola degli elementi, alfabeto per noi chimici, “architetti dell’invisibile” e della chimica, in generale, intesa come “luogo” da esplorare, emblema tra ricerca e scoperta, intrisa di regole che vanno cercate, in natura, seguendo un ordine, che affascina, che sorprende, sebbene, invece, l’entropia, il grado di disordine di un sistema, per il secondo principio della termodinamica, sia sempre in aumento.
Un ordine che appare così perfettamente collocato, pieno di significato, organizzato secondo una logica che non delude, una logica che ci insegna le interazioni tra la materia, e quanto niente sia isolato e imprescindibile da altro.
Credo che il chimico, cominciando da Mendeleev, costruisca puzzle, mettendo insieme pezzi che spiegano, che danno modo di essere costruttori del sapere, da persona di scienza scomponga, confutando tesi e ricomponga proponendone altre, per, magistralmente, indagare e sorprendersi dei segreti da svelare di cui siamo parte attiva, credo che contribuisca al bene comune, e che sia soluzione e mai problema, mi viene in mente solo un sinonimo possibile di Chimica che è protezione, salvaguardia del bene comune e dell’umanità.
Primo Levi rappresenta questo, attento e curioso di ciò che lo circonda, paziente e scrupoloso, innamorato della vita e dei suoi perché, ed è questo che volevo che i miei alunni percepissero dalla lettura del testo, l’atteggiamento del chimico e l’aspetto pregnante di questa disciplina, ma non solo, collocato in un momento storico che rappresenta la pagina più buia per il mondo intero, quale è la tragedia della Shoah, aiuta a farci comprendere la grande responsabilità della chimica, del chimico: operare secondo coscienza e conoscenza. La cultura rende liberi ma è fondamentale essere liberi senza violare la libertà altrui, cercando di esserne valore aggiunto. I ragazzi hanno recensito in modo originale il testo, attraverso un podcast, scegliendo accuratamente musiche, parti del libro da raccontare collegandole secondo un filo logico e il coraggio di esprimere il proprio pensiero con senso critico ed estrema ratio.
Con maturità e tanta passione vogliono trasmettere la loro impronta di lettura e chissà, se quand’anche ci fosse qualcuno che ancora non conoscesse il testo, invitarlo a leggerlo, certi di non pentirsene. Intanto fiera e orgogliosa dei miei alunni vi invito all’ascolto dell’elaborato realizzato dalla classe terza Liceo delle scienze applicate dell’Istituto Superiore “A. Ruiz” di Augusta (SR).
Prof.ssa Patrizia Fonte
Dott.ssa Chimico
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